Sin dalla costituzione dello Stato unitario del Regno d’Italia si ritenne necessario procedere ad una catalogazione dei beni monumentali ed artistici presenti sul territorio nazionale. I vari progetti al tempo presentati in Parlamento non ebbero vita facile, sia per la poca chiarezza sia per le farraginose sanzioni legislative. Più disegni di legge dì regolamentazione del tema si ebbero nel 1887, poi nel 1892 e ancora nel 1898 e infine si pervenne a quello definitivo del ministro Gallo del 4 dicembre 1900, che con alcune modifiche apportate dal Senato, imponeva la formazione di un Catalogo ufficiale delle Opere d’Arte. La funzione del catalogo aveva come fine precipuo la necessità di una normativa giuridica che presiedesse alla tutela del patrimonio artistico e monumentale. Ulteriori successive modifiche al testo non mutarono sostanzialmente il quadro d’insieme. Sorse pertanto la necessità da parte delle Sovrintendenze di produrre un elenco aggiornato degli edifici monumentali, che successivamente il Ministero della PI., raccolti i dati, fece pubblicare in unico elenco nel 1902, e su appositi Bollettini per provincia a partire dal 1911. In tempi in cui il nostro Patrimonio Artistico, con le recenti leggi emanate dall’attuale Esecutivo, potrebbe subire un rischioso depauperamento, giova riportare e rileggere la lettera inoltrata il 21 novembre 1916 dall’allora Sovrintendente delle Province di Siracusa e Catania, Paolo Orsi; lettera indirizzata al Direttore Generale delle Antichità e Belle Arti di Roma, Corrado Ricci. Tale lettera fa da introduzione al Bollettino attinente l’Elenco degli Edifici Monumentali della Provincia di Siracusa.
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