Emanuele De Benedictis

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Nella seconda metà dell’Ottocento la città di Siracusa fu teatro di un’intensa attività culturale e politica, sostenuta da figure di spicco che dedicarono la propria vita alla diffusione delle idee liberali e alla valorizzazione della storia locale. Tra questi emerge la figura di De Benedictis, nato nel 1820 a Siracusa e protagonista di un percorso che lo portò ad affermarsi come storico, patriota e attento custode della memoria collettiva. La sua opera, sviluppata in decenni di ricerche, ha permesso di tramandare in modo rigoroso le vicende della città dalle origini fino al 1860, anno che segnò la caduta dei Borboni e l’ingresso nel processo unitario italiano.

La formazione e l’impegno politico

De Benedictis trascorse la giovinezza a Siracusa, dove completò gli studi presso la scuola diretta dal docente Chindemi. Fin da giovane manifestò un forte interesse per la letteratura e la vita culturale cittadina. Insieme ad Alessandro Rizza, medico e intellettuale di rilievo, contribuì alla fondazione del Gabinetto Letterario, istituzione che divenne punto di riferimento per il dibattito culturale dell’epoca. Parallelamente collaborò con il giornale locale Il Papiro, rafforzando la sua presenza nel panorama giornalistico.

Nel 1860, in un momento cruciale per la storia nazionale, prese posizione tra i liberali siracusani che sostennero attivamente l’arrivo di Giuseppe Garibaldi in Sicilia. L’anno successivo, nel 1861, diede alle stampe il volume intitolato Siracusa sotto la mala signoria degli ultimi Borboni, un’opera in cui mise in evidenza il ruolo svolto dalla città durante i moti rivoluzionari del 1820 e del 1860, ribadendo il diritto di Siracusa a ottenere il riconoscimento come capoluogo di provincia.

Le pubblicazioni e i legami con Alessandro Rizza

Il rapporto personale e intellettuale con Alessandro Rizza influenzò profondamente le produzioni di De Benedictis. Nel 1868 egli pubblicò Memorie su l’ingegno, gli studi e gli scritti del medico Alessandro Rizza, volume che testimoniava l’ammirazione e la stima nei confronti dello scienziato siracusano. L’opera non si limitava a tracciare un ritratto biografico, ma restituiva un quadro del contesto culturale e scientifico in cui Siracusa si muoveva a metà Ottocento.

Parallelamente De Benedictis ricoprì ruoli di rilievo all’interno della vita civile della città. Fu segretario del Gabinetto Letterario e in seguito assunse la carica di segretario del Governatore del Distretto, incarichi che gli consentirono di mantenere un ruolo attivo nelle dinamiche amministrative e culturali. Morì nel 1891, lasciando un patrimonio storiografico e civile di grande valore.

La “Storia di Siracusa” e la sua eredità

Il lavoro più imponente e duraturo di De Benedictis resta la Storia di Siracusa dal 734 a.C. al 1860, alla quale dedicò gran parte della propria esistenza. Questo testo rappresenta una fonte essenziale per lo studio della città, non solo per l’ampiezza del periodo trattato ma anche per il metodo di lavoro. L’autore, infatti, arricchì la narrazione con citazioni erudite, riportando documenti e testimonianze di cronisti coevi agli eventi, elemento che conferisce solidità e credibilità al suo racconto.

Nel 2025 l’opera viene riproposta in una nuova edizione suddivisa in tre volumi illustrati, che consentono di approfondire in maniera più organica le diverse epoche storiche. Il primo volume copre le origini della città e segue il percorso dei grandi protagonisti dell’antichità: dai tiranni come Dionisio e Gerone, alle guerre puniche, fino alla conquista da parte di Roma. Successivamente il racconto prosegue attraverso i secoli segnati dall’arrivo dei Saraceni, dalle incursioni barbariche e dalla dominazione normanna, ponendo le basi per comprendere la lunga evoluzione storica della città.

Questa riedizione permette di restituire al pubblico contemporaneo non solo il lavoro di un patriota siracusano dell’Ottocento, ma anche un prezioso strumento per lo studio di una delle città più importanti del Mediterraneo antico, la cui vicenda storica continua ad attrarre studiosi e appassionati.

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